Da circa quaranta anni, un gruppo di persone, tra cui ingegneri e biologi che abitano vicino ad Ivrea in Piemonte in una Federazione di Comunità di nome Damanhur, si è dedicato alla ricerca sulla sensibilità vegetale. Molti gli esperimenti compiuti sulle piante dai quali è scaturita l'affascinante opportunità di ascoltare la “ Musica delle Piante “. Grazie a questa sperimentazione si è potuto appurare che ciascun albero ha una propria "voce" che cambia con il variare delle stagioni, dell'ora, della giornata, dell'età e della specie; il tiglio, le cui foglie ci offrono infusi calmanti, produce una musica calmante; la voce del pioppo è invece guizzante; quella delle piante ultrasecolari è invece caratterizzata da suoni gravi.
Tramite apparecchiature elettroniche si rilevano le variazioni di conduttività
della pianta che registrate, grazie a sensori posti sulle foglie, vengono
trasformate in suoni. Le apparecchiature registrano la resistenza elettrica dei
tessuti della pianta dovuta alla variazione della densità cellulare e della linfa.
Le variazioni vengono convertite in segnali digitali, cioè in note musicali
secondo lo standard MIDI ed inviati ad un sintetizzatore (contenente una
banca dati di timbri musicali). Le piante, nel tempo, imparano a modulare i
suoni che ne risultano tramite un sistema di Bio-feedback, realizzando dei
veri e propri concerti; il risultato è una musica particolarmente suggestiva,
che rende diretto ed emozionante il contatto con il mondo verde. Entrando
in meditazione è possibile instaurare un contatto profondo con la pianta;
questo ci dà la possibilità di dialogare, suonare o cantare con loro seguendo
schemi e logiche di pensiero e di armonizzazione diverse da quelle a cui
siamo abituati e indotti dalla pianta stessa. Il risultato finale consiste nel
poter udire ciò che normalmente non siamo in grado di percepire, ovvero il
movimento vitale di una pianta, le sue reazioni, il suo campo energetico.